mercoledì 26 novembre 2008

Inside GM (parte1)

Oggi si racconta l'ex GM Suns: Warrick. Oggi GM della storica franchigia dello Utah.
Lo incontriamo in un locale Jazz tanto per cambiare.

G : Buongiorno.
W:
Buongiorno a te.
G: Dalla tua ultima intervista che se non erro e’ stata quella di presentazione del tuo arrivo a Salt Lake City sono cambiate molte cose, partenze importanti, addii speciali e molto altro, come sono stati questi primi mesi alla guida dei Jazz?
W:
Beh si, decisamente direi. All’inizio al mio rientro, ad una prima analisi sulle potenzialita’ del roster del team, avevo previsto che puntando su una SF come Kevin Durant e con la cessione quasi immeditata di Caron Butler avrei potuto equilibrare il team in tutti i ruoli, almeno da avere un quintetto di medio livello diretti magistralmente da Kevin.
G:
Ma poi non e’ andata così, come mai?
W: Beh tutto è iniziato quando e’ arrivata sulla mia scrivania un’offerta a cui per motivi di cuore e di valore tecnico non potevo rifiutare, portare una delle più forti ale grandi dell’intera NBA qui a casa sua come nella NBA reale : Carlos Boozer. Da lì pian piano e’ maturata la voglia in me di cercare di costruire una franchigia simile il più possibile alla squadra per cui tifo, gli Utah Jazz. Subito dopo una settimana infatti e’ partito Caron Butler all’interno di una trade complicata e molto chiacchierata (ma quale non lo sono ? ) ed arrivato il capitano, Deron Williams e poi da lì in poi si e’ lavorato con molta fatica a far arrivare gli altri : Brewer, Miles, Fesenko etc etc.
G: Quindi ora dobbiamo aspettarci Okur, Kiri e Millsap?
W: Eheheheheheh magari, purtroppo le finanze sono quelle che sono e non credo che AK47 e Memo potrenno mai vestire la maglia degli Utah Jazz qui in nba360. Per Millsap faccio un discorso diverso.
G: Non dirmi che e’ gia’ dei Jazz….
W: No no assolutamente, confesso che ci sono andato molto vicino nel prenderlo, prima con GM Vincè e poi con Gm Joe, ma si sa come funzionano le trade, prima un si e poi il no, funziana così, certo la speranza e’ l’ultima a morire ed il giocatore nel 2010 scade, vedremo cosa si potrà fare; prima c’e’ ronnie price a cui siamo molto affezionati e che per motivi tecnici siam stati costretti a cedere.
G:
Torniamo al basket giocato, una preseason con pochissime partite giocare e con sconfitte anche pesanti, come mai ?
W: Beh io credo sia un passaggio obbligato, spesse volte ho preferito allenarmi su schemi e movimenti piuttosto che affrontare un avversario, poi abbiamo giocato contro i Phila ed i Denver, due team stratosferici che di sicuro faranno molta strada, non dimentichiamoci che i Phila sono i vice campioni di NBA360.
G:
Inizia la season il primo Dicembre, c’e’ molto fermento ed euforismo in lega , come ovvio che sia, chi vince?
W:
Aspetta che consulto la mia palla di verto…. Difficile a dirsi, sicuramente Portland, Spurs e Phila sono davanti a tutte, subito dietro Denver, i ringiovaniti Chicago ed i Knicks.
G: Secondo te ci sara’ una sorpresa?
W: Si, Orlando. Un team favoloso, vediamo se il GM Ramones sara’ in grado di far esprimere al max tutto quel potenziale, saranno guai per tutti.
G:
E gli Utah Jazz, cosa faranno ? La cessione di Brendan Haywood non e’ stata ben vista molto dalla piazza, l’arrivo di una SF di un certo livello sarebbe qualcosa di dovuto per completare un quintetto che comincia a delinearsi molto interessante e soprattutto giovane.
W:
Beh come tutti gli inizi su una nuova panchina c’e’ molta emozione, ma la cosa che deve essere chiara: gli Utah Jazz sono in fase di ristrutturazione, non dico cantiere altrimenti sembra che faremo solo una comparsata in season, ma c’e’ e ci sara’ molto da lavorare per parecchio tempo, prima gli schemi e poi gli uomini, il nostro obiettivo rimane raggiungere i PO e se riusciremo a prendere qualche W con team importanti , tanto di guadagnato.
G: Possibile che con tutto quel cap libero a fine season , non prenderai nessun uomo importante, difficile crederci.
W:
Lo ripeto, qui si sta rifondando e non facendo una corsa al titolo, nei Suns, anche se non mi piace parlare del passato, feci così. Presto partiranno anche Boris Diaw, Quinton Ross e Sasha Pavlovic , sperando di arrivare a giovani giocatori o a scelte che ci daranno la possibilità di modellare il presente e di creare un roseo futuro.
G: Nel ringraziarti del tempo dedicatoci, ti saluto e ti auguro un in bocca al lupo per la season.
W:
Crepi, ciao.

lunedì 17 novembre 2008

Ai posti di partenza (seconda parte)

Ecco la seconda e ultima parte di questa rubrica pre-stagione.


WESTERN CONFERENCE

NORTHWEST DIVISION

Una delle division più equilibrate della lega con Blazers e Nuggets sicuramente meglio attrezzate e le mine vaganti Jazz e Thunder con a seguire i T’Wolves. Diamo un’occhiata più nello specifico:


Starting 5: Barbosa, Hamilton, Iguodala, Craig Smith, O’Neal.
Squadra molto tosta quella di coach Soulmover, che pare abbia trovato la giusta amalgama per gestire i suoi ottimi giocatori. Manca un vero playmaker al team e un reparto lunghi che possa supportare JO, ma c’è un ottimo progetto di gioco, inoltre ci sono molte prime scelte 2009 e 2010, che potranno dar continuità ad un team già molto buono. Playoff assicurati per i Nuggets, a cui manca però ancora qualcosa per tentare la scalata finale.
Voto 8, team ricco di potenziale e giocatori solidi e tante scelte, sicuramente una garanzia per le stagioni future.



Starting 5: Duhon, Szczerbiak, Granger, Yi, Garnett.
Team a prima vista solido quello di GM Vyger. Spiccano le individualità di Garnett, attualmente il miglior lungo della lega, e del molto migliorato Granger, vicinissimo alla consacrazione definitiva. Manca del tutto una panchina in grado di sostenere le ambizioni del team. Yi deve ancora migliorare e dimostrare il suo potenziale. Il reparto guardie è discreto ma non c’è niente che possa far fare un netto salto di qualità. Al momento il Coach ha avuto anche problemi a gestire gli allenamenti, percui ha delegato il tutto agli assistenti. Per questo motivo e per la poca profondità del roster oltre a KG e Granger il team lotterà difficilmente per i playoff.
Voto 6- manca prospettiva al progetto, e un lavoro sul campo sufficiente a creare un’amalgama di squadra, mezzo voto in più qualora ritorni il Coach a pieno ritmo.

Starting 5: Nelson, Redd, Turkoglu, Murphy, E.Thomas.
Nuova stagione e nuova città per GM Alessandro, molto attivo in sede di trade in questa pre-season. La squadra non è delle migliori, mancano dei lunghi al livello del reparto piccoli del team, che invece può vantare l’ottimo Nelson in cabina di regia e 2 bocche di fuoco strepitose come Redd e Turkoglu. Murphy putroppo non basta però per consentire al team di puntare in alto, anche se Coach Alessandro è capace di tirar fuori il 110% dai proprio giocatori. In panchina si possono trovare altri punti da Peterson e Radmanovic, e qualche giocata difensiva da Sefolosha e Najera. Conterà tantissimo l’abilità del Coach per raggiungere i playoff, che roster alla mano può non essere così scontato.
Voto 7 soprattutto per le trade, dopo la riconversione a prendere giocatori a stelle e strisce e perché il gioco di coach Ale è una garanzia.


Starting 5: B.Davis, Pierce, Butler, Marion, Oden.
Dopo la scorsa season si è passati ad un’altra filosofia, rispetto ai due playmaker in campo. Sicuramente il miglior team nel reparto piccoli, con anche Outlaw e Tony Allen ottimi cambi per le 3 stelle assolute del quintetto. Manca qualcosa nel reparto lunghi, dove riadattato Marion oltre Oden e Nene, non c’è una vera ala grande per puntare diretti al titolo. La qualità del team dovrebbe permettere comunque di giocarsela con tutti. L’anello è difficile ma non impossibile, Marion è stato l’MVP delle Finals Eslam 2006 giocando ala grande e se Oden cresce, considerando gli altri 3 spot del quintetto eccezionali tutto può succedere.
Voto 8- ottimo team, buonissima situazione salariale, manca una vera PF di ruolo.


Starting 5: D.Williams, Brewer, Korver, Boozer, Haywood.
Buona squadra per GM Warrick, che ha preso un team con Butler e Durant e poco altro e con un’ottimo lavoro in sede di trade ora si ritrova con una delle migliori coppie lungo-piccolo della lega: Boozer-Williams. Su questo si basa il team, con buoni specialisti e qualche veterano. Sicuramente non è un team da titolo, ma siamo sicuri che una coppia del genere meriti di approdare ai playoff. L’impresa non è proibitiva, ma i Jazz e il suo coach non dovranno sottovalutare la concorrenza.
Voto 8 soprattutto merito delle ottime trade fatte e di aver rifondato un team in poco tempo, portandolo subito ad un buon livello, con ottime individualità. D-Will e Boozer sono una garanzia, anche per le prossime stagioni.


PACIFIC DIVISION

In questa division a farla da padroni saranno presumibilmente i Kings, a seguire vediamo sullo stesso livello, anche se per motivi diversi, Clippers e Lakers, leggermente sotto i Suns. Fanalino di coda i Warriors, che tenteranno di colmare il gap con la grinta.



Starting 5: Ellis, Azubuike, Gomes, Maxiell, Swift.
I Warriors difficilmente andranno ai playoff, c’è comunque del talento, su tutti Ellis. Manca però una solidità difensiva, anche se il reparto lunghi difensivamente non è malissimo. Il team giocherà per divertirsi e togliersi magari qualche soddisfazione, facendo qualche scalpo illustre. Il progetto è ancora agli inizi, con molto potenziale inespresso. La corsa ai playoff però è tutt’altra questione.
Voto 6, il team non è all’altezza delle concorrenti, mancano scelte per un effettivo salto di qualità nelle stagioni future, c’è comunque molto potenziale e la situazione salariale è ottima.


Starting 5: Paul, J.R. Smith, Kapono, Jefferson, Varejao.
Team enigmatico quello di coach Vince: Paul e Jefferson da soli dovrebbero garantire i playoff. La dirigenza sta cercando un centro di rilievo per puntare in alto ma c’è del buon materiale dalla panca e ottimo potenziale, come Robinson, Foye e JR Smith. Il team però sembra poco concreto e non molto fiducioso nei propri mezzi, manca un’assetto difensivo solido, dove oltre a Paul c’è veramente poco.
Voto 6,5 poteva essere più alto, ma, al momento, manca la mentalità giusta per sfruttare il grande poteziale del team.



Starting 5: Tinsley, Bryant, Durant, Lee, Ilgauskas.
I Lakers dopo la disastrosa annata 2008, han messo su un’ottimo roster, l’anello è lontanissimo e per ora l’obbiettivo principale è riuscire ad entrare nei playoff, anche se con Kobe è lecito sognare. Il team è comunque buono, Kobe eleva nettamente il livello potendo contare sul potenziale di Durant e anche le riserve non sono da sottovalutare soprattutto Session, Ariza e Bargnani. Manca un vero gioco, soprattutto migliorabile l’assetto difensivo e la selezione di tiro dove spesso Bryant è costretto a forzare più del dovuto. Squadra che è entrata nella filosofia dello step by step, primo obbiettivo playoff.
Voto 6,5, il voto poteva essere più alto ma manca un vero progetto in campo per consentire al team di togliersi quelle soddisfazioni che contano.



Starting 5: House, Miller, Jefferson, Stoudamire, Curry.
Pessima la scelta di dare via Nash, Coach Kemp sta ancora cercando il sostituto, anche se al momento l’unico candidato è House, con la regia affidata a Miller. Il team, ad ogni modo, è ottimo e può contare dalla panchina su due promesse come Jeff Green e Marvin Williams, più la scommessa Robin Lopez. I playoff dovrebbero essere d’obbiligo per una squadra del genere anche se restano molte perplessità sullo spot di playmaker, sicuramente la franchigia messa peggio da questo punto di vista.
Voto 6 almeno un voto in meno per la cessione troppo avventata di Nash.



Starting 5: Hinrich, Martin, Wallace, Randolph, Okafor.
Team ottimo quello dei Kings, che coach Bullo fa girare a meraviglia. Quintetto solido, anche se manca un vero centro. Ma con Martin uomo franchigia, Wallace baluardo difensivo, l’apporto di Zach Randolph nel pitturato e un’ottima panchina con scommesse e gran potenziale i Kings si candidano per un posto d’onore in Regular Season, manca forse una vera superstar per il salto di qualità, anche se il gioco espresso è uno dei migliori, soprattutto in difesa.
Voto 8 anche senza una vera superstar i Kings posso aspirare ad un ruolo da protagonista.


SOUTHWEST DIVISION

Nella Southwest verosimilmente sarà una gara a due tra Mavericks e Spurs, con a seguire i Rockets e l’incognita Hornets. I Grizzlies sono oggettivamente indietro e salvo miracoli non saranno presenti nella post-season.


Starting 5: Bibby, Crawford, Kirilenko, Nowitzki, Howard.
Team tra i più forti della Western Conference, mix di potenziale e classe con la coppia di lunghi più forte dell’intera lega. Pare però che ci siano stati problemi al training camp e il lavoro di coach Erik per creare un gioco armonioso e completo sembra lontano dall'essere concluso. I playoff sono assicurati con un team così, ma per la corsa all’anello siamo indietro. La dirigenza si può rallegare con le 6 prime scelte 2009 che ha raccolto e quindi sulla continuazione di un progetto a lungo termine.
Voto 8 il team è molto forte, c’è un buon progetto su giovani, ma manca un reale gioco per tentare l’assalto al titolo 2009.



Starting 5: Kidd, Johnson, Barnes, Odom, Przybilla.
Team sicuramente solido quello di coach Maddox, la squadra ha una buona intesa di gioco dove spiccano le individualità di Kidd, JJ e Odom. In panchina manca qualcosa, oltre Evans, ci sono le scommesse Livingston e Brown che al momento non consentono il definitivo salto di qualità. La squadra comunque è da Playoff, merito del Coach che mette in condizione le proprie stelle di giocare al meglio. Potrebbe essere il team rivelazione 2009.
Voto 7 il roster è buono e pare proprio che coach Maddox abbia trovato un’ottimo piano di gioco.



Starting 5: Hughes, Roy, Gay, Love, Gasol.
Team molto giovane quello del neo GM Denied, d’obbligo ricostruire puntando su Roy. Manca un vero playmaker titolare anche se il duo Hughes-Roy garantisce un buon assetto difensivo. Tanta energia anche sotto canestro con Gasol. Il team non pretende di certo di finire ai playoff, anche se il coach un pensiero concreto l’ha fatto, sperando nell’esplosione definitiva del tanto potenziale a disposizione. La panchina è il punto dolente del team, oltre alle mancanze del reparto lunghi. C’è ancora molto lavoro da fare per il GM.
Voto 6,5 di incoraggiamento per la nuova dirigenza, il potenziale c’è tutto per risalire la china in un paio di stagioni.



Starting 5: Rondo, Howard, Thornton, West, Boone.
Gli Hornets sono stati molto attivi in sede di trade. La squadra è buona, anche se manca un centro degno di tale nome, ci sono ottime individualità e un buon assetto difensivo perimetrale. Il team paga nel reparto lunghi, dove i soli West e Bass non bastano assolutamente per avere un roster competitivo ai massimi livelli. C’è comunque ottimo potenziale e qualche giovane scommessa. Il coach e la squadra devono ancora trovare la giusta convinzione nei propri mezzi, raggiunta quella si potrebbe anche tentare l’assalto ad un posto ultile per la post-season, cosa che al momento sembra comunque molto difficile.
Voto 6+ di incoraggiamento, il team è comunque buono paragonato ad altri avversari e c’è dell’ottimo potenziale, manca la grinta giusta e per questo mezzo voto in meno.



Starting 5: Harris, Wade, Udoka, Bosh, Chandler.
Squadra molto tosta quella di coach Grun, che in pre-season ha preso Bosh a discapito di tanti punti e 2 ali piccole come Lewis e Stu Jack. Il gioco si basa sostanzialmente sulle due star, Wade e Bosh (entrambi della rookie class 2003) e sull’ottima coppia di lunghi titolari. L’assenza di valide alternative nel reparto guardie, oltre ad Harris, lascia perplessi, ma coach Grun fa girare al 110% il team, che punta ai PO. Se come nella pre-season coach Grun riuscirà ad ottenere il massimo dai suoi si può sperare in traguardi più alti, sopperendo alle mancanze della panchina.
Voto 7+ il team è buono
, manca un'ala piccola degna di tale nome e tutta la responsabilità della stagione pesa sul duo Bosh-Wade.

domenica 16 novembre 2008

Ai posti di partenza (prima parte)

Riparte il blog, ispirandosi all'iniziativa di Vi, si fa una breve analisi dei team NBA360.

EASTERN CONFERENCE

ATLANTIC DIVISON

Questa divisione è sicuramente la più tosta dell’intera lega, difficile dire quale team la spunterà, tolto Toronto che vediamo un po’ indietro gli altri 4 son tutti team competitivi e sicuramente 3 di questi punteranno a qualcosa di più, andiamo ad analizzarli:


Starting 5: Parker, McGrady, Deng, Scola, Yao.
Boston è sicuramente uno dei team più completi della lega, con una panchina ottima e ricca di potenziale partendo da Fernandez, Millsap e Speights. La squadra punta nettamente al titolo NBA come uomini, bisognerà vedere se il coach riuscirà a far amalgamare le star in un progetto di gioco convincente. Il team è maturo per l’anello, anche perché non si vedono molti spiragli per il prossimo anno, quando inevitabilmente qualche star partirà per risistemare il monte ingaggi e poter rifirmare Deng (a meno che non venga ceduto proprio l’inglese).
Voto 7,5 poteva essere più alto ma tra ingaggi e progetto di gioco c’è molto da lavorare.



Starting 5: Calderon, Carter, Battier, Beasley, Bynum.
Team in ricostruzione per GM Bejelit, dopo la cessione di Duncan si da definitivamente l’addio ad ambizioni di titolo. C’è molto potenziale nel reparto lunghi con Beasley e Bynum, che potrebbero risultare dominanti nei prossimi anni, soprattutto il secondo. Carter è sempre una garanzia nei momenti caldi, Battier garantisce grinta, triple e difesa. Manca un vero gioco, di cui Calderon dovrebbe essere il “braccio” e Coach Bejelit la "mente". Bayless potrebbe essere un’altro importante innesto in chiave futura. I playoff dovrebbero comunque essere alla portata.
Voto 7 il team è solido e pieno di potenziale, bisogna avere pazienza.


Starting 5: Iverson, Artest, Anthony, Horford, Dalembert.
Quintetto solido per coach Vi, con molta sostanza nel pitturato, soprattutto con Horford. Artest è lo specialista difensivo, incaricato di bloccare l’avversario più pericoloso. AI e Melo sono i due terminali offensivi della squadra, con con due stelle del genere, un’assetto difensivo più che solido e tantissima sostanza e potenziale nelle riserve, su tutti Mayo, Chalmers, W.Chandler e Perkins i playoff sono più che assicurati, il team conoscendo la mentalità del Coach non lascerà nulla di intentato per la vittoria finale.
Voto 8+ il team non è il più forte sulla carta, c’è però un’attenzione difensiva sopra la media e la mentalità giusta per far strada, inoltre tantissimo potenziale soprattutto con la Rookie Class 2008.


Starting 5: Francis, Allen, Posey, Brand, Biedrins.
Dopo la finale del 2008, il team non è cambiato moltissimo. L’unico a partire è stato Miller, si è persa un po’ di solidità a discapito dell’esplosività di Francis (a patto che si riprenda definitivamente). Il team andrà certamente ai playoff, potendo contare su Brand, uomo franchigia, e degli ottimi tiratori come Allen, Peja e Mobley più l’intensità difensiva di Posey e Kurt Thomas.
La squadra dopo la stagione 2008 a mille, a detta dello stesso coach, rifiaterà nella regular season 08/09 per dedicarsi anima e corpo nelle partite che contano: ovvero i playoff.
Voto 7,5 la squadra ha perso qualcosa in difesa e regia con Miller, ma resta sicuramente una delle contendenti alla vittoria finale.


Starting 5: Mo Williams, Jackson, Lewis, Gooden, Camby.
Squadra tosta, con molto tiro da 3 quella di coach Gigetto, piena di talento e promesse come Stuckey e Villanueva e qualche veterano, manca la superstar per puntare a qualcosa di concreto e attualmente anche un gioco serio che esalti le caratteristiche del roster e dei titolari.
Vero è che il coach non ha potuto avere molto tempo a disposizione per far amalgamare i suoi, che per ora vivono di fiammate e giocate individuali, senza un vero spirito di squadra, cosa che protrà cambiare durante la stagione.
Voto 6+ si poteva dare sicuramente un giudizio maggiore, ma per ora ci sono tanti buoni giocatori e poche idee.


CENTRAL DIVISON

Divisione dove spiccano i campioni in carica dei Bulls, con a seguire Pistons e Cavaliers, che si contenderanno molto probabilmente il secondo posto e la possibilità di accedere ai playoff. Un po’ più indietro viediamo Peacers e Bucks, ma andiamo ad analizzare da vicino i vari team:


Starting 5: Ford, Bell, Prince, R.Wallace, B.Wallace.
Cambio in cabina di regia per i campioni Nba 360. Dopo l’addio di Kidd, a guidare i Bulls di Coach Teoni c’è TJ Ford. La squadra comunque non cambia filosofia, basandosi prevalentemente sulla difesa, con tanti specialisti. Il gioco offensivo si poggia sempre su Rasheed, il quale però può contare sulla velocità di Ford e l’ottima prensenza di Prince. Il team non è sicuramente come nomi uno dei più forti, ma l’esperienza del coach e la difesa tosta potranno far si che i Tori possano difendere il titolo.
Voto 8,5, perché sono i campioni, perché team difensivamente migliore non c’è, mezzo punto in più per il GM che sta tentando di ringiovanire il team.


Starting 5: Arenas, Richardson, James, Noah, Mohammed.
Il team di coach Illore ha cambiato poco dall’ultima stagione, la filosofia è sempre quella: basarsi sui piccoli. Certo Arenas e LBJ nello stesso team dovrebbero garantire i playoff, se contiamo anche sull’apporto di J-Rich. Manca però un lungo di rilievo che la dirigenza non sta cercando minimamente e questo portrebbe creare difficoltà contro team meglio attrezzati in quel reparto.
La squadra punta comunque alla zona playoff e con King James tutto è possibile.
Voto 6,5, il team ha 2 star di livello assoluto, il voto poteva essere più alto ma il reparto lunghi è veramente scarno.


Starting 5: Billups, Dixon, Nocioni, Gasol, Miller.
Il neo GM Sam c’ha messo poco a far capire su chi poggerà il team. Gasol è infatti l’uomo franchigia dei Pistons, che avendo ottime doti di passatore sfrutterà i raddoppi per trovare il compagno giusto su cui scaricare. La difesa è buona in alcuni elementi, manca però una guardia di rilievo oltre Billups. La panchina inoltre è il vero problema del team, non ci sono dei lunghi in grado si far riposare Gasol, che infatti è uno dei più spremuti a fine gara. Randolph e Mbah Moute potrebbero essere una buona risorsa. Il team comunque farà molta fatica per raggiungere i playoff, in una Eastern Conference ricca di roster sicuramente più forti.
Voto 6,5 il coach è abile a sfruttare i punti di forza del proprio roster, c’è un gioco molto ragionato e preciso, che può consentire quantomeno di tentare la corsa ai playoff.


Starting 5: Miller, Stevenson, Kleiza, Frye, Bogut.
Da molti considerato un team scadente, effettivamente non c’è la stella in grado di caricarsi la squadra nei momenti di difficoltà. C’è comunque un buon progetto di ricostruzione, anche se qualche mossa in sede di trade sarebbe da rivedere. Potenziale da esplorare soprattutto in Bogut, Frye, Kleiza e Carney. Il roster ha buoni cambi in ogni ruolo, il che consente di non scendere molto di livello tra titolari e riserve, questo potrebbe essere un punto di forza quando si incontreranno squadre con panchine corte o di basso livello.
Il team difficilmente arriverà ai playoff, anche se coach Alex ci crede e chiederà sempre il massimo dai suoi uomini ad ogni gara.
Voto 6 di incoraggiamento.


Starting 5: Ridnour, Gordon, Morrison, K.Martin, Pachulia.
Squadra soggetta sicuramente ad ulteriori cambiamenti prima e durante la stagione. Il team ha del potenziale in panchina con Tyrus Thomas, Alexander e Belinelli. L’uomo franchigia è Ben Gordon, che incarna l’incostanza del team, che sicuramente non andrà ai playoff, ma potrà fare qualche grande prestazione e prova d’orgoglio durante la Regular Season. Manca del tutto una difesa solida e la volontà da parte di GM Vando di creare un team competitivo ai massimi livelli.
Voto 5 soprattutto alla dirigenza, priva di un progetto per tornare competitivi, poco genio e molta sregolatezza.



SOUTHEST DIVISION

In questa division spiccano assolutamente i Magic, che difficilmente perderanno la vittoria della Southest e quindi l’ingresso automatico ai playoff. Al secondo posto mettiamo i Wizards, pericolosamente incalzati dagli Heat, fanalini di coda Hawks e Bobcats, ma possibili sorprese della stagione:


Starting 5: Alston, Pietrus, Dunleavy, Harrigton, Magloire.
Gli Hawks sono un team senza pretese di Playoff, potranno togliersi qualche soddifazione in regular season, dato che ci sono buoni punti nelle mani dei titolari ma sono sostanzialmente un progetto a lungo termine, come dimostrano le 3 prime scelte 2009.
La squadra quindi salvo sorprese o meriti di coach Tostau sarà fuori dalla lotta playoff, non spicca nessun giocatore in grado di fare la differenza e risolvere le partite.
Voto 6+, come incoraggiamento per le stagioni future.


Starting 5: Udrih, Stackhouse, Bowen, Okur, Kaman.
Quintetto solido per GM Hones, che può alternare veterani come Bowen, Stack e Barry a giovani promesse come i due Green (Willie e Gerald). I problemi vengono nel reparto lunghi, dove non ci sono vere alternative a Okur e Kaman, tolto Nesterovic.
Il team si basa molto sul tiro da 3, quindi tutto dipenderà dalle % che i Gatti terranno nel corso della RS per decretare o meno l’entrata ai playoff, cosa comunque molto difficile.
Voto 6, non si vedono molti margini, tranne la possibile esplosione dei due Green.


Starting 5: Rose, Ginobili, J.Smith, Aldridge, Duncan.
Dopo la deludente stagione 2008, i Magic si ripresentano ai blocchi di partenza come uno dei team più forti della lega. Ginobili e TD sono arrivati proprio per tentare l’assalto all’anello. Il quintetto è sicuramente uno dei migliori soprattutto difensivamente, manca forse qualcosa nel tiro oltre l’arco con Rose e Josh Smith. La panchina non è delle migliori lin chiave anello 2009, manca qualche veterano, ma c’è tantissimo potenziale, e l’intercambiabilità di Smith, TD e Aldridge potrà sicuramente sopperire alla mancanza di un lungo di backup rilevante. Molti cambiamenti e la stagione disastrosa 2008 rendono ancora incerto il gioco di coach Ramones, che però avrà tutta la regular season per affinarlo. Ci si aspetta come minimo un 2° turno ai playoff, mentre il massimo ovviamente sarebbe la vittoria finale.
Voto 8,5 sicuramente uno dei team da battere, creato per puntare sia sul presente con TD e Ginobili, sia sul futuro con Aldridge, Josh Smith e Rose più tutti gli altri interessantissimi giocatori della panchina.


Starting 5: Terry, McCants, Jones, Wright, O’Neal.
Grande lavoro durante la season 2008, per Karim, GM che ha preso in mano il team a metà stagione, dopo la disastrosa gestione precedente. Il team non è dei migliori, ma comunque il GM è riuscito a portare in Florida 2 veterani dal contratto ingombrante ma di valore: Terry e O’Neal.
Il Diesel è l’uomo franchigia del team, il fulcro offensivo del gioco degli Heat e finchè lui reggerà il team può comunque lottare per un posto nei playoff, anche se il raggiungimento della post season sarebbe una grandissima impresa per gli uomini di Coach Karim. C’è anche del buon potenziale con McCants e B.Wright da non sottovalutare.
Voto 7 per il gran lavoro svolto, aver dato un’indentità ad un team che sembrava averla persa.


Starting 5: Nash, Redick, Gallinari, Jamison, Dampier.
Squadra che rispecchia il proprio GM Andy. Tanto talento in campo, proca propensione alla difesa ma ottimo impianto di gioco. Nash e Jamison sono le due frecce nell’arco del coach, che spera in Gallinari e Farmar come forza aggiunta. Il team comunque c’è, quello che può subire in difesa dovrebbe aver la forza di restituire in attacco, il coach sta lavorando sodo. Qualche trade andrebbe rivista ma il GM preferisce il talento e il potenziale alla solidità, cosa che potrebbe ripagarlo nel giro di qualche anno o affossarlo ancor di più.
Voto 6,5 al team manca propensione difensiva e qualche talento ancora inesploso. Al momento il roster resta una scommessa da vincere per il GM.



Tra qualche giorno la seconda parte con la Western Conference.